Le giornate Bigiarettiane
Venerdì 2 febbraio 2024, in occasione de lla terza edizione delle Giornate Bigiarettiane, presso il Teatro Comunale “ G. Piermarini" della città di Matelica, si è tenuta una conferenza dedicata a Libero Bigiaretti, scrittore nato a Matelica nel 1905 e trasferitosi poi a Roma dove visse fino alla morte. L’edizione di quest’anno era dedicata al romanzo I figli pubblicato per la prima volta nel 1955 dalla casa editrice Vallecchi di Firenze e poi ristampato nel 2023 dalla Halley Informativa di Matelica per celebrare il trentesimo anniversario della scomparsa dell’autore. L’incontro, moderato dalla giornalista Agnese Testadiferro, si è aperto con i saluti istituzionali del Vicesindaco di Matelica, Denis Cingolani, e dell’Assessore alla cultura, Giovanni Ciccardini. L’Assessore, soddisfatto per l’ottima riuscita dell’evento, ha ringraziato gli Istituti Superiori del territorio che hanno aderito all’iniziativa: l’ITC Antinori di Camerino-Matelica; l’IPSIA Pocognoni di Matelica; i Licei di Camerino e il Liceo Classico Stelluti di Fabriano. Dopo i saluti di rito, la Prof.ssa Carla Carotenuto dell’Università di Macerata ha fatto una breve introduzione sulla vita e l’opera di Libero Bigiaretti, un autore che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura locale grazie alla sua sensibilità artistica e alla profonda conoscenza del territorio marchigiano da lui molto amato. Oltre alla Prof.ssa Carotenuto, che ha curato persino la prefazione al romanzo, sono intervenuti al dibattito il Prof. Alfredo Luzi e la Prof.ssa Paola Nicolini, sempre dell’Università di Macerata. Ciascuno di loro ha preso in esame diversi aspetti del romanzo, a partire dal contesto storico-sociale in cui è ambientato fino all’analisi accurata dei personaggi e delle loro relazioni interpersonali. Si è discusso in particolare del rapporto tra padre e figlio e del ruolo dei genitori come formatori. La madre, con la sua saggezza e la sua dolcezza, rappresenta un faro di compassione e comprensione, offrendo un contrappunto al rigore paterno e agendo spesso come mediatrice nei momenti di tensione familiare. D’altra parte, il padre incarna l’autorità e la tradizione, ma anche il desiderio di proteggere e guidare i propri figli lungo il cammino della vita.
Altra tematica affrontata è stata quella dello specchio; molti dei personaggi descritti da Bigiaretti nel romanzo si specchiano con l’intento di confrontarsi con la propria immagine e con le loro emozioni più profonde, portando alla luce aspetti nascosti della propria personalità. Agli interventi si sono, poi, alternate le letture di passi particolarmente significativi e commoventi eseguite da alcuni alunni degli Istituti presenti.
La mattinata si è conclusa con uno spazio dedicato alle domande e molti sono stati gli spunti di riflessione visto che il messaggio del libro è ancora attuale. La nostra vita, infatti, è spesso condizionata da distrazioni, impegni e preoccupazioni che ostacolano un dialogo aperto con i nostri cari. Persino la comunicazione tra noi giovani si riduce a brevi messaggi o ad interazioni superficiali sui social media. Il romanzo di Libero Bigiaretti, dunque, ci invita a riscoprire i sentimenti autentici, a riflettere sulle nostre dinamiche familiari e sul modo in cui possiamo migliorare la nostra capacità di comunicare e comprenderci reciprocamente.
Derouachi Widad